giovedì 30 giugno 2016

Se la Svizzera avesse un deserto del Sahara sarebbe una piccola Africa. Il mondo ha davvero un “problema di sovrappopolazione”?

Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR


di Ugo Bardi

E' già politicamente difficile affrontare problemi come esaurimento del petrolio e cambiamento climatico ma, perlomeno, questi sono problemi fisici che possiamo esaminare usando il metodo scientifico. Ma la sovrappopolazione? E' la ricetta per una lite politica o religiosa istantanea.


Il film “Population Boom” di Werner Boote è un buon esempio di come possa diventare politicizzata ed emotiva la questione della popolazione. Comincia quasi immediatamente con una sparata gratuita sul reverendo Malthus, accusato di “avere previsto una catastrofe per il 1860” (cosa che il povero Malthus non ha mai detto). Poi, prosegue per un'ora e mezza nel tentativo di dimostrare che non esiste alcun “problema di sovrappopolazione” nel mondo. Piuttosto, la tesi del film è che c'è un complotto da parte delle élite dei paesi ricchi per impedire alle persone dei paesi poveri di avere quanti figli vogliono perché possano diventare anche loro ricchi e sfidare il dominio del mondo da parte delle attuali élite.

Se accettiamo l'idea che tutte le opinioni sono legittime, allora anche questa dovrebbe esserlo – anche se probabilmente un po' troppo estrema per la maggioranza di noi. Il problema è che il modo in cui il film cerca di dimostrare la sua tesi oscilla fra il noioso e lo stupido; senza fornire mai un'argomentazione seria. Più che altro vediamo il regista, il signor Werner Boote, che se ne va in giro portando il suo ombrello in posti dove non sembra mai piovere. Nelle sue peregrinazioni, il signor Boote intervista persone che, francamente, non sembra abbiano la minima idea di cosa sia la sovrappopolazione, eccetto il fatto di essere sicuri che è un'invenzione delle malefiche élite occidentali (e la stessa cosa vale per il riscaldamento globale, esplicitamente definito come un complotto di dette élite in una delle interviste).

Gran parte delle argomentazioni fatte in queste interviste sono così ridicole che non vale nemmeno la pena smontarle. Solo per fare un esempio, in una scena vediamo il signor Boote (per una volta senza il suo ombrello) da qualche parte in Africa a discutere con un tale che gli spiega che l'Africa non è sovrappopolata perché ha solo 40 abitanti per kmq, in confronto ai 170 dell'Europa. Poi, il tizio porta Boote da qualche parte e gli mostra una zona di campagna, dicendo "lo vedi? L'Africa non è sovrappopolata!”

Ora, ci sono diversi problemi in questa faccenda. Il dato della densità di popolazione dell'Africa sembra essere corretto, ma la densità di popolazione in Europa è di 105 abitanti per kmq, non 170 (ed è di solo 31 se si include la Russia). Forse l'informatore del signor Boote intendeva l'Europa occidentale, ma se intendiamo Unione Europea, allora la densità di popolazione non è 170 persone per kmq, al massimo è di sole 116 persone.

Poi, si sarebbe tentati di ricordare all'informatore del signor Boote che l'Europa non ha un deserto del Sahara, per tacere di quello del Kalahari e di altre aree inadatte all'occupazione umana in Africa. Così ci si dimentica comodamente che un paese africano come la Nigeria ha circa la stessa densità di popolazione della svizzera (circa 200 persone per kmq), per non dire niente del Ruanda, che ha 460 persone per kmq (più del doppio della Svizzera). Infine, si potrebbe mostrare al signor Boote ed al suo informatore – diciamo – la Valle di Yosemite o la Valle della Morte e dir loro: “vedete? In California non ci vive quasi nessuno!”

Potrei proseguire, ma penso che sia più che sufficiente per questo film. Lasciatemi solo aggiungere che se pensate che i poveri non inquinano l'ecosistema, fareste bene a leggere questo post di Jacopo Simonetta.