lunedì 18 agosto 2014

Meno male che abbiamo Renzi (IV)





Sicuramente il 2014 vedrà un inversione di tendenza e il ritorno alla crescita!


(immagine da "Mondo Elettrico")

sabato 16 agosto 2014

lunedì 11 agosto 2014

mercoledì 6 agosto 2014

La disfatta e la deriva

DaThe Oil Crash”. Traduzione di MR


Di Antonio Turiel

Cari lettori,

questa settimana la televisione spagnola ha trasmesso un programma sullo stato del Mediterraneo e sull'intenzione di alcune multinazionali di cercare il petrolio in alcune zone ed eventualmente si estrarlo. Alla fine del programma viene trasmessa un'intervista che mi è stata fatta qualche mese fa (dove a proposito mi presentano col titolo sfacciato ed inappropriato di “esperto riconosciuto internazionalmente”). I punti attualmente caldi per l'estrazione del petrolio in alto mare in Spagna sono nella baia di Roses (Girona), a Fuerteventura e a Lanzarote (Canarie). In tutti i casi stiamo parlando di giacimenti che contengono, ad essere molto ottimisti, riserve fra i 500 e i 1000 milioni di barili di petrolio, il che è un'inezia in confronto al consumo mondiale di 90 milioni di barili al giorno (mb/g).

Effettivamente, tutto il petrolio contenuto i quei giacimenti basterebbero per un numero di giorni da 5 ad 11 di consumo mondiale. Inoltre questo petrolio non può essere estratto in un'unica soluzione, ma i giacimenti seguirebbero, come qualsiasi altro, una curva di estrazione, con una fase iniziale di minore produzione, un picco ed una progressiva diminuzione finale della produzione. Alla fine, data la dimensione dei giacimenti e a giudicare dalla produzione di altri giacimenti in mare c'è da sperare che al massimo possano fornire, nel loro insieme e non per molto tempo, non oltre i 20.000 barili al giorno. Potrebbe sembrare molto (tenendo conto che ogni barile contiene 159 litri), ma se si confronta anche solo al consumo spagnolo è piuttosto poco:



Consumo (linea nera) e importazioni (curva ombreggiata in rosso) della Spagna. Grafico generato da Flujos de Energía.


Come si vede, anche nonostante la sinistra diminuzione del consumo di petrolio in Spagna di quasi un 25% dal massimo del 2008, si consumano ancora 1,2 mb/g, cioè, 60 volte di più di quello che ci si può aspettare di produrre nei giacimenti attualmente in esplorazione. Questo senza contare che questi giacimenti hanno un EROEI molto basso, con le gravi implicazioni che questo comporta. In realtà, questi giacimenti, se alla fine sono economicamente sostenibili, saranno una buona fonte di guadagno per coloro che li sfruttano senza che aiutino affatto ad alleviare la grave crisi energetica in cui è coinvolta la Spagna, ragione fondamentale per la quale l'attuale crisi economica non finirà mai. In realtà, siccome i luoghi di estrazione vivono attivamente di turismo, la maggioranza dei detrattori temono che la loro immagine si potrebbe vedere pregiudicata dall'apparire di un'industria tanto sporca – senza vedere che in ogni caso il turismo a sua volta non ha un gran futuro in un mondo in crisi permanente ed irreversibile. Ha più senso preoccuparsi per lo stato di salute del mare in questo mondo profondamente malato, anche se coloro che pensano a questi temi sono una minoranza. 

Perché adesso prendiamo in considerazione questi giacimenti che disdegnavamo solo un decennio fa? Perché ci concentriamo su risorse così poco – o per nulla – redditizie come le sabbie bituminose del Canada o il fracking? Perché come riconosce la stessa IEA, la produzione di petrolio greggio convenzionale non supererà mai il livello del 2006, perché in realtà la produzione di petrolio greggio convenzionale sta già diminuendo e perché senza un grande investimento aggiuntivo la caduta sarà molto rapida... ma questo investimento non sta arrivando. Questo aumento imprescindibile dell'investimento non si verifica perché si moltiplica l'instabilità in paesi che tradizionalmente hanno vissuto molto bene degli introiti del petrolio ma che con la diminuzione della sua produzione ora sono immersi in gravi problemi: Egitto, Siria, Yemen, Iraq, Nigeria, Venezuela... Soffiano forti venti di cambiamento. Per l'Europa la situazione in Ucraina ha implicazioni pericolose, principalmente per la fornitura di gas russo che attraversa quel paese (anche se non si deve perdere di vista che il 46% del petrolio consumato in Europa è di origine russa: non conviene contrariare l'orso russo). In Spagna si continua a sognare di alleviare la situazione europea esportando il gas che importiamo dall'Algeria, paese che ha già superato il proprio picco del petrolio e del gas (la produzione algerina di gas è già scesa del 18%) e dove la disperazione di versi ridotta questa fonte di introiti li ha portati a cominciare a testare il fracking. E nonostante questo, ogni giorno esce una nuova e ridicola fantasia quotidiana che ci annuncia che gli Stati Uniti esporteranno petrolio e gas, o che il fracking salverá il mondo, fantasie che non resistono alla benché minima analisi critica.

E mentre gli uomini si affannano nell'obbiettivo impossibile di mantenere un sistema sociale che deve consumare sempre di più per mantenersi in vita, rastrellando le ultime briciole di combustibili fossili, le conseguenze di tanto spreco si fanno sentire sempre di più. Sta succedendo qualcosa all'estate; non sappiamo cos'è, non vogliamo vedere cos'è, ma la cosa ovviamente non migliora. Continui fronti di pioggia ed aria fresca passano per il terzo nord della Penisola Iberica e sferzano l'Europa, Cade grandine in grandi quantità in moltissime località diverse... Niente è insolito preso separatamente, ma lo è se preso insieme e a causa della sua ripetizione. La corrente a getto polare (jet stream), che organizza la circolazione del terzo nord del pianeta e che dipende dalla differenza di temperatura fra il Polo e l'Equatore, si trova completamente destrutturato in conseguenza dell'aumento delle temperature nell'Artico: 



Disgraziatamente, il fatto che la corrente a getto polare si destrutturi favorisce a sua volta il fatto che la temperatura dell'Artico aumenti di più, per cui il problema non fa che aggravarsi. Ciò è dovuto al fatto che la corrente a getto polare disorganizzata favorisce una serie di fenomeni che contribuiscono ad una maggiore distruzione del ghiaccio artico e, siccome il ghiaccio artico riflette la luce mentre l'acqua la assorbe, meno ghiaccio significa più riscaldamento. La superficie occupata dal ghiaccio artico è ora stesso al minimo, già molto vicino ai minimi storici del 2012:


Ma il fatto è che il ghiaccio ora ha uno spessore molto ridotto, per cui è molto fragile. Nel 2012, la responsabilità del rapido declino del ghiaccio artico è stata una tormenta che è durata più di un mese che ha fatto a pezzi gran parte del ghiaccio stesso; nel 2014 la superficie coperta dal ghiaccio è già quasi ai livelli del 2012, per cui l'arrivo di una forte tormenta potrebbe fare a pezzi il record precedente e avvicinare ancora di più ad una situazione di un Artico senza ghiaccio in estate.



Spessore della calotta di ghiaccio artico durante questo mese di luglio. Immagine proveniente da Arctic News.


E in questo stato di cose, all'improvviso l'uragano Arthur, già trasformatosi in tormenta tropicale, girerà verso nordest ed entrerà in pieno nell'Artico, nei prossimi giorni:



Previsione dell'evoluzione di Arthur secondo il National Hurricane Center.


E' normale che un uragano, nel suo naturale corso di diminuzione, entri nell'Artico? No, è inaudito, non normale: in generale, per ragioni geofisiche (conservazione della vorticità potenziale, orografia, presenza della corrente a getto polare), la cosa normale è che girino verso est e si esauriscano nell'Atlantico nordoccidentale (vedete, per esempio, l'evoluzione degli uragani della stagione 2005, una delle più intense degli ultimi anni):




Cosa succederà? Nessuno lo sa, ma le prospettive non possono essere più inquietanti. In nautica la rotta è la traiettoria che segue una nave per arrivare da un punto all'altro, mentre la deriva è la deviazione dalla rotta, attribuibile all'effetto dei venti e delle correnti. Se me lo permettete, io direi che attualmente la deriva che stiamo seguendo rispetto alla nostra rotta (in spagnolo, derrota) porta ad una deriva che ci garantisce la nostra disfatta (in spagnolo, ugualmente, derrota).

Saluti.
AMT


sabato 2 agosto 2014

Porrajmos: il ricordo della strage di Rom e Sinti di 70 anni fa





La notte del 2 agosto 1944, 2.897 Rom e Sinti, uomini, donne e bambini. furono uccisi nel nel crematorio numero 5 di Auschwitz. Questa data viene ricordata come simbolo del "Porrajmos," la strage dei Rom e Sinti durante la seconda guerra mondiale. Le cifre degli storici parlano di circa 500.000 vittime in totale.

Con poche eccezioni, la ricorrenza del Porrajmos è passata inosservata sui media italiani. Sono passati settanta anni da allora, ma per certe cose non sembra che il mondo sia tanto cambiato. 






venerdì 1 agosto 2014

Cavalcare lo tsunami italiano

DaResource Crisis”. Traduzione di MR


L'Italia è stata colpita da uno tsunami economico causato in gran parte dagli alti costi dei beni minerali che sta distruggendo il suo sistema industriale e sta sprofondando il paese in una crisi sempre più profonda. Sfortunatamente, il governo italiano sembra ancora fermo al paradigma obsoleto di “far ripartire la crescita” a prescindere a quali costi e che questo significa peggiorare il problema anziché risolverlo. Altri stanno cercando di risolvere il problema trasformando l'Italia in un grande parco di divertimenti per i turisti stranieri, ovviamente una soluzione non a lungo termine. Tuttavia, alcune aziende italiane stanno cercando di combattere il collasso essendo più efficienti, più innovative e più creative. Stanno, in un certo senso, cavalcando lo tsunami.

Una di queste aziende è la “Loccioni”, azienda italiana che si occupa di gestione energetica ed altre iniziative ad alta tecnologia. Di recente ha organizzato un incontro internazionale cui ho avuto l'occasione di partecipare. E' stata un'occasione rara di vedere un piccola azienda italiana in grado di tenere un atteggiamento così innovativo. Qui Tatiana Yugay dell'Università di Mosca fa un resoconto dell'evento.
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Dal blog di Tatiana Yugay “santatatiana

Uno spirito innovativo in uno splendido ambiente medievale 

Il 10 ed 11 luglio, il mio amico virtuale Ugo Bardi mi ha invitata a partecipare ad un'interessante evento intitolati “2Km di Futuro: Smart Community and Social Immagination”. Il nome stesso sembrava piuttosto intrigante, inoltre ero intrigata dal fatto di non riuscire a trovare la località Angeli di Rosora nemmeno in un atlante stradale molto dettagliato dell'Italia. Per fortuna, alla vigilia del Forum, gli organizzatori mi hanno mandato un link ad una app creata appositamente per l'evento. E' stata davvero d'aiuto visto che conteneva tutte le informazioni necessarie sull'evento, compreso il programma e la navigazione. Ho scoperto che la strada di circa 200 km era molto semplice e ci sarebbero volute circa 2 ore per arrivarci dalla mia città di Montesilvano in Abruzzo. Infatti, l'evento ha avuto luogo nella vicina regione delle Marche. Mentre guidavo nell'entroterra nella pittoresca autostrada Ancona-Roma, mi chiedevo che tipo di sorpresa mi potevo aspettare in mezzo al nulla. Amo la tranquilla bellezza delle Marche, con le sue verdi colline sormontate da antichi borghi medievali. Tuttavia, non riuscivo ad immaginare che uno di quei borghi fosse in grado di ospitare un incontro internazionale di quel livello.



Ciononostante, tutti i miei dubbi sono stati fugati nel momento in cui sono arrivata a destinazione, cioè, al Gruppo Loccioni. Su entrambe le sponde di un piccolo fiume e proprio sull'autostrada Ancona-Roma, erano situati due edifici con un moderno aspetto industriale. Il cortile e l'atrio erano pieni di vocianti gruppi di partecipanti.


Avevo attentamente studiato un programma preliminare in anticipo e sono stata molto sorpresa che quasi tutti i relatori annunciati fossero realmente arrivati. La mia lunga esperienza di partecipazione a conferenza mi suggeriva che i VIP non vengono mai e, al massimo, mandano dei loro rappresentanti. Per fortuna, il Forum 2Km è stata un'eccezione alla regola. Abbiamo avuto il piacere di ascoltare ed osservare le presentazioni di Piero Cipollone, Direttore Esecutivo della Banca Mondiale; di Vincent Kitio, un Consigliere Energetico di Habitat dell'ONU; di Vittorio Prodi, membro del Parlamento Europeo; di Carlo Papa, Funzionario Capo per l'Innovazione di Enel Green Power; Young Chul Park, Vice-Presidente di Samsung Electronics e di altri. Inoltre, erano presenti circa 200 partecipanti provenienti da università e imprese italiane e straniere. Enrico Loccioni, capo e fondatore del Gruppo Loccioni, ha aperto il Forum. Sono stata colpita dal fatto che la parola d'ordine principale del suo breve discorso sia stata “bellezza”. La bellezza di creare una comunità intelligente, preservare la bellezza dell'ambiente naturale ed architettonico, l'arte di seminare bellezza e così via. 



La prima sessione, “Smart Community”, è stata moderata da Massimo Russo, direttore di Wired Italia. Il professor Ugo Bardi, che rappresentava il Club di Roma, ha aperto la sessione. Il titolo del suo recente libro “Extracted. How the Quest for Mineral Wealth Is Plundering the Planet” (Chelsea Green Publishing, Vermont, 2014) parla da solo. Il pathos principale del suo discorso è stato diretto contro l'uso predatorio delle risorse non rinnovabili che causa danni all'ecosistema planetario e il rallentamento della crescita economica. Seguo il blog di Ugo Bardi e apprezzo sempre la sua conoscenza enciclopedica e la sua brillante improvvisazione, tuttavia non sono così pessimista. Forse perché vivo in Russia ed insegno economia. Infatti è difficile essere catastrofisti in un paese così ricco di ogni tipo di risorsa rara.


Il relatore successivo, Ken Webster della Ellen MacArthur Foundation, ha presentato una visione ottimistica di un'economia circolare che sfida la valutazione e l'esaurimento delle risorse rare. Secondo Webster, i concetti principali dell'economia circolare sono ricircolazione e “accesso alle risorse” al contrario della “proprietà”.


Un altro concetto rivale è stato presentato il secondo giorno Enzo Rullani, professore presso il TEDis, Università Internazionale di Venezia e Direttore del Laboratorio del CFMT di Milano. Come esperto dell'economia della conoscenza, egli ha presunto che il paradigma delle risorse rare e sempre più costose fosse molto adatto al capitalismo industriale ma nella società dell'informazione la risorsa principale è appunto l'informazione che è abbondante ed è diventata sempre meno cara. Non vi farò un racconto di tutte le presentazioni visto che sono state ben al di là del mio campo di competenza. Ma vorrei presentarne un'altra. Thomas Herzog, un architetto tedesco che ha lavorato alla progettazione degli edifici della Loccioni e dell'area circostante, ha descritto il progetto generale passo dopo passo. Di fatto ha realizzato il concetto di bellezza di Enrico Loccioni.


Foto: Thomas Herzog

Il piano generale doveva tenere conto non solo del diretto scopo produttivo degli edifici, ma anche della percezione estetica. Come ho già scritto, il sito è circondato da affascinanti città colliniari medievali. Secondo Herzog, le persone che vivono in questi paesi guardano giù nella valle dove si trovano gli edifici Loccioni, quindi questi ha sempre tenuto a mente la loro vista dall'alto. 



Mentre camminavo sul ponte, mi sono fermata a fare una foto ed ho ricordato le parole di Herzog. Potete vedere nelle foto che il moderno edificio industriale si adatta perfettamente nel suo ambiente.  


Dopo la sessione c'è stato un breve giro intorno all'azienda. Per prima cosa, possiamo osservare il concetto principale del Gruppo Loccioni – una micro rete – in azione.


Poi abbiamo guardato un giovane operatore che addestrava una mano robotizzata a scrivere sulla tastiera di un computer.



Nel cortile, un rappresentante della Nissan stava mostrando automobili ibride Nissan. Nel frattempo di piccoli robot stavano tagliando il prato. 


Dopo il primo incontro, abbiamo passato una serata splendida nell'atmosfera genuinamente medievale dell'Abbazia di Sant'Elena. 


L'aperitivo che consisteva in specialità marchigiane è stato offerto nell'ambientazione di un  severo monastero.



I piatti principali sono stati serviti in un porticato elegantemente decorato.


Dopo la cena, siamo stati invitati nella ex chiesa che ora funge da sala concerti con un'eccellente acustica. Il Gruppo Loccioni aveva preparato una splendida sorpresa per noi. Un famoso compositore e pianista italiano, Giovanni Allevi, ha suonato le sue brillanti composizioni al piano. E' molto giovane ed ha un aspetto moderno con spessi capelli ricci e neri e veste sempre in jeans e maglietta nera. Parlando francamente, non sono entusiasta della musica pianistica moderna, ma Allevi è un genio che vive nella musica, il suo “amore segreto”. 



L'accordo finale è stato fatto al picnic sotto una vecchia quercia. Le fattorie locali e i produttori di vini hanno presentato cibi tipici marchigiani molto saporiti.